Io non pago l’abbonamento per vedere l’Italia in 32 pollici e in diretta. Pago per vederla in ritardo dentro uno sparuto manipolo di pollici. L’HD la rifiuto con gentilezza e mi gusto il sapore della differita. Marta mi chiedeva di andare in giardino a cercare le rane, gliel’ho insegnato io l’amore per la natura. Ma mi si ritorce contro mentre sfidiamo il Belgio con la nazionale più operaia che abbia mai visto.
“Dal 10 giugno al 10 luglio vai sul canale 209, a te che sei cliente da più di 3 anni Sky Extra riserva tutte le partite di Euro 2016 in super HD”. La mia pay tv è differente. Ma io la snobbo e le partite le guardo in DD, decent definition, sullo schermo da 7,9“. L’Italia fa il suo esordio all’Europeo, martelliamo il temuto Belgio con 11 guerrieri e io me ne sto lì, tomo tomo, cacchio cacchio, in un angolo del tavolo a soffire con i nostri eroi. L’HD la rifiuto con gentilezza e mi gusto il sapore della differita. Sì, perché Sky ha un ritardo di qualche secondo rispetto al digitale terrestre, ma con la mia DD faccio di meglio: Sky Go ha il suo ulteriore ritardo rispetto alla Sky ferma, quella che non go. E gli amici della chat calciofila esultavano mentre io seguivo il fraseggio a centrocampo. Annunciavano un gol di Giaccherini mentre a casa mia la palla andava all’indietro, verso la nostra difesa. Poi ho esultato anche io, quando gli altri erano tornati sul divano.
Faccio così da 10 anni quando rivedo le immagini del mondiale 2006. Quando Pirlo guarda dall’altra parte e la mette in verticale, quando Grosso la piazza con un giro che nemmeno la cumplanare, io mi emoziono e esulto. E quando Del Piero arriva col motorino a rimorchio di Gilardino e poi sfonda la rete, io sorrido, fermo e pieno di gioia. Sempre allo stesso modo. Da dieci anni.
Io non pago l’abbonamento per vedere l’Italia in 32 pollici, sul canale 209 super HD in diretta. Pago per vederla in ritardo dentro uno sparuto manipolo di pollici.
Sì, ce l’ho il 32 pollici HD, ma serve a definire meglio le pozzanghere di fango in cui saltano i fratelli Peppa e George Pig o l’orto con le carote che il coniglio ruba inseguito da Masha e Orso. I bambini non devono guardare troppa televisione. Infatti Marta mi chiedeva di andare in giardino a cercare le rane, gliel’ho insegnato io l’amore per la natura. Ma mi si ritorce contro mentre sfidiamo il Belgio con la nazionale più operaia che abbia mai visto. E nella coalizione contro di me si è schierata anche la tarantola che è andata nello stomaco di Giorgia, procurandole dolori lancinanti e contorsioni circensi. Manco il divano mi è rimasto! E allora cosa volete che faccia? chi sta con Marta? Peppa Pig salva quel che rimane dei diritti di un papà-marito.
Ma poi gli amici della chat li ho fregati: agli ultimi minuti stavo con le mani in testa, come da testimonianza fotografica, e quando ho sentito troppe notifiche ravvicinate non ho controllato il telefono. E così al gol di Pellè ho esultato con vero stupore. E subito dopo in giardino a cercare rane con Marta ci sono andato. Non ne ho trovata nemmeno una: saranno andate a dormire, la partita era finita da un pezzo.
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ROTLMAO !!!