Quanto peso ha realmente Google My Business (presto Google Business Profile) all’interno di un’attività strutturata di digital marketing, specie in un periodo di cambiamenti come quello che il servizio sta vivendo in questi mesi? “Molto più grande di quanto possiate pensare” è la risposta più semplice, “molto, ma dipende da diversi fattori” quella più strutturata.
Spesso negletto e trascurato per motivi incomprensibili, il knowledge graph di Google, cioè l’insieme strutturato delle informazioni che Mountain View ha sulle nostra aziende è uno strumento potentissimo per migliorare le prestazioni delle nostra attività digitali. Big G infatti non ha soltanto moltissime informazioni su di noi, ma le struttura collegandole tra loro, in modo da fornire sempre la risposta che ci serve nel modo più veloce possibile. Tutte queste informazioni poi vengono mostrate nella scheda Google My Business, che solitamente trovate sul lato destro dei risultati di ricerca.
Se ad esempio stiamo cercando l’officina autorizzata più vicina del brand della nostra auto, Google non solo ci fornirà l’indirizzo ma tutta una serie di informazioni accessorie che potremmo trovare molto utili: qual è l’orario più affollato? Cosa ne pensano gli altri utenti? Per cambiare il treno di gomme dovrò rivolgermi ad altri o è un servizio che viene offerto? Posso chiamare direttamente dal cellulare?
Ovviamente questo può ridurre le attività di ricerca diretta sul sito del cliente, ma moltiplica le opportunità commerciali e di contatto con i potenziali clienti.
COME GESTIRLO
Tutto facile quindi? Assolutamente no, perchè le informazioni presenti vanno gestite. Non possiamo lasciare all’arbitrio di Google My Business cosa mostrare e come farlo, ma dobbiamo, per quanto in nostro potere indirizzare cosa è possibile vedere e come. Il primo passo da fare è quindi quello, di rivendicare la scheda della propria attività per potere poi modificare tutte le informazioni della nostra scheda e aggiungere contenuti.
Dopo avere rivendicato la scheda dovrete richiedere la verifica: Google My Business deve essere sicuro che voi siate proprio voi e non qualcuno che non ha nulla a che vedere con la vostra attività. Per farlo potete o ricevere una telefonata o un cartolina con un codice di verifica.
Una volta in possesso della possibilità di amministrare la scheda dovrete concentrarvi lungo tre direttrici:
- completa compilazione dei dati aziendali, con frequenti aggiornamenti degli stessi ove possibile (es. orari di apertura, servizi offerti, collegamento con le vostre ads o merchant center etc)
- corretta gestione dell’immagine aziendale tramite l’inserimento di foto e video dell’attività, oltre al logo e ad una copertina dell’attività, e la gestione delle recensioni (che dovete incoraggiare i clienti a lasciare!)
- aggiornamento costante delle proprie attività tramite post che annuncino novità, o l’inserimento dei vostri prodotti
Come potete immaginare quindi non si tratta di un’attività set and forget, ma di una scheda la cui gestione deve entrare nella routine quotidiana.
I vantaggi sono chiarissimi: una gestione dei dati di quella che forse è una delle posizioni più visibili nella SERP, la creazione di una ampia superficie di contatto digitale tra voi e i vostri utenti/clienti, la possibilità di fornire direttamente a Google informazioni corrette sulla vostra attività e influenzate da voi.
GLI AGGIORNAMENTI DI GOOGLE MY BUSINESS
Come tutti i prodotti di Google, My Business è in costante evoluzione: il 2022 ha portato diverse novità sia sul prodotto sia sulla gestione delle schede.
Intanto Google My Business è stato da poco rinominato in Google Business Profile: un rebranding che sembra preludere a molti altri cambi. In uno scenario come quello del marketing digitale, un’attività del genere indica quasi sempre che il prodotto è maturo per evolversi e diventare anche altro rispetto a quanto inizialmente previsto.
Poi, sono cambiate le modalità di accesso alla scheda, che adesso sono disponibili direttamente dalla SERP anzichè dall’app dedicata. Quest’ultima dovrebbe vedere la fine della propria vita verso gli inizi del 2023: l’intento è quello di favorire l’uso degli aggiornamenti via mobile o direttamente dalla SERP appunto, ma il nuovo layout è molto dispersivo e di gestione più complessa rispetto a prima.
Infine, complici anche due anni di pandemia, contattare il supporto in caso di abusi (es. foto non pertinenti) non è sempre facilissimo o immediato. In ogni caso il rallentamento che avevamo notato negli ultimi mesi si sta progressivamente concludendo, anche se a volte non è sempre lineare il processo di supporto.
CONCLUSIONI
Ci sono poche conclusioni su un argomento centrale come questo: è uno strumento che va abbracciato in pieno. Non è un social, non vuole esserlo, ma è invece un layer di informazioni su cui Google vi permette di intervenire e come tale dovete trattarlo. Inoltre va seguito costantemente e va integrato in un piano di comunicazione digitale insieme a tutti gli altri strumenti: quindi serve come sostegno ma anche come strumento a se.
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